Registri commerciali o copialettere
Verso la fine del 1993, ripulendo la cantina di una
villa sul lagho di Como,
all'interno di un vecchio baule vengono ritrovati cinquantacinque copialettere,
relativi all'attivitą commerciale di Vincenzo Tonni Bazza. Buona parte di questi
libri economici sono conservati presso la Fondazione Civiltą Bresciana. Ogni
singolo volume risulta composto da cinquecento pagine recanti su ciascuna di
esse una o pił lettere redatte con una frequenza quasi giornaliera.
Scritte per lo pił a mano con una vecchia Parker o battute a macchina con
un'Olympia, tra il 1901 e il 1920, le circa cinquantamila lettere rappresentano
una inedita documentazione dei rapporti tra industria e politica all'inizio del
Novecento.
Ogni missiva veniva copiata su carta carbone e successivamente le veline
raccolte e rilegate in marocchino rosso e nero si portavano al tribunale di Roma
per essere vidimate, come imponava il diritto commerciale dell' epoca per la
corrispondenza d' affari.
Il ritrovamento dei copialettere ci fornisce una nuova chiave di lettura dell'
industrializzazione bresciana ai primi del novecento e della sua valenza
europea. Molti erano i contatti dell'ingegnere con gli imprenditori bresciani,
tra cui Franchi, Termini, Breda, Magnocavallo, Togni, Carli, Tansini, Tosana.
Numerosi sono i riferimenti anche ad altre ditte, tra le quali: Societą Veneta
di Costruzioni e Fonderie, Costruzioni Ferroviarie e Meccaniche di Firenze,
Acciaierie e Ferriere lombarde, Alti forni e acciaierie di Terni, Zippermayer
Kestenholz.
Questi documenti contengono prevalentemente copia di lettere di ringraziamento,
note di spesa, proposte di lavoro o raccomandazioni, ottenute grazie
all'intermediazione di influenti personaggi, come il colonnello Carlo Valentini
del Ministero della Guerra, il Segretario di Stato del Ministero delle Finanze,
il professor Leopoldo Sabbatini, Vittorio Emanuele Orlando, Angelo Mayorana, Ugo
da Como e altri.