Sedi Museali


Sistema Museale di Valle Trompia

Il Sistema Museale di Valle Trompia è stato concretamente avviato dalla Comunità Montana di Valle Trompia nel 1999.
Esso opera per l'integrazione delle risorse culturali ed ambientali diffuse sul territorio, in collaborazione con gli uffici competenti della Provincia, della Regione e della Soprintendenza; adotta interventi coordinati e propone sintesi operative, in sintonia con i programmi del Sistema Bibliotecario, per la promozione e la diffusione dell'informazione bibliografica e di comunità, e del Sistema Archivistico, per la conservazione e la promozione degli archivi storici comunali.
Caratteristica essenziale del Sistema Museale è la dimensione territoriale, e quindi il fatto di prendere in considerazione e promuovere non solo poli museali, ma anche percorsi e itinerari tematici.
Si propone di pianificare ed attivare interventi museografici; di realizzare una "rete" di stazioni attrezzate con supporti illustrativi e segnaletica; di operare nella ricerca, nella catalogazione, nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio locale; di sensibilizzare operatori ed utenti alla tutela dei beni territoriali; di dialogare con le realtà scolastiche locali; di creare opportunità lavorative qualificate attraverso la formazione di operatori territoriali.
Il progetto complessivo del Sistema Museale di Valle Trompia è basato sull'integrazione di tre differenti livelli: le Sedi museali, i Percorsi, di carattere multitematico, sviluppati su un territorio comunale, e gli Itinerari, di carattere tematico, sviluppati su un territorio sovracomunale.
Le aree tematiche di riferimento sono tre: l'Area storico-culturale e della cultura materiale; l'Area storico-artistica ed archeologica; l'Area naturalistico-ambientale.
All'interno dell'area storico-culturale e della cultura materiale, sono schematicamente individuabili due tipologie di patrimoni: quello storico-industriale e quello etnografico.
Il patrimonio storico-industriale verte, in modo particolare, sulla principale attività economica della Val Trompia attraverso i secoli, quella relativa al ciclo della lavorazione del ferro: estrazione mineraria, produzione del carbone di legna, fusione e prima lavorazione del metallo; quindi l'evoluzione dell'artigianato e dell'industria.
Riguardo all'alta valle, i progetti di riferimento sono quelli pertinenti il Parco Minerario dell'Alta Valle Trompia, che interessa i Comuni di Collio, Bovegno, Irma, Pezzaze, Tavernole e Marmentino, al Museo delle Armi di Gardone V.T., alla ristrutturazione ad uso museale del Forno fusorio di Tavernole sul Mella e della Fucina Sanzogni di Sarezzo.
Si individua nel ristrutturato edificio del forno fusorio di Tavernole la sede del Museo del Forno e nella fucina Sanzogni di Sarezzo il polo museale che documenta la lavorazione della forgiatura.

Per informazioni: Comunità Montana di Valle Trompia, Via Matteotti, 325 - Gardone V.T. (Bs). Tel. 030/8912493
cultura@cm.valletrompia.it
www.cm.valletrompia.it




Parco Minerario dell'Alta Valle Trompia

L'Agenzia "Parco Minerario dell'Alta Valle Trompia" è formata dai Comuni triumplini di Bovegno, Collio, Irma, Marmentino, Pezzaze, Tavernole e dalla Comunità Montana di Valle Trompia.
Scopi del Parco Minerario sono la conservazione ad usi didattico-museali e turistici dei siti minerari preposti all'estrazione del ferro in Valle Trompia. A questo radicamento locale delle conoscenze che il propone il Parco Minerario, soprattutto nelle sue competenze più esplicitamente museali, si attribuisce la capacità decisiva di restituire una giusta dignità alle miniere ed alle persone che vi hanno lavorato, e di conferire originalità e, per certi versi, caratteri di unicità ai percorsi ed alle esposizioni in via di realizzazione, cercando di evitare il rischio dell'omologazione che anche i musei territoriali oggi corrono. Oltre che sul piano culturale, il Parco si propone di operare su quello della ricerca tecnico-scientifica, con la partecipazione di qualificate istituzioni universitarie, tra cui il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Bologna, che potranno svolgervi sia attività di studio che di sperimentazione delle moderne tecniche di scavo.
Il 4 dicembre 1999, in occasione della festa di Santa Barbara, protettrice dei minatori, è stata inaugurata l'apertura di un tratto di galleria della Miniera Stese di Pezzaze. Analoghi interventi di recupero sono in fase di svolgimento presso la Miniera Sant'Aloisio di Collio.

Per informazioni: Agenzia Parco Minerario, p.zza Zanardelli, 1 - Bovegno (Bs). Tel. 030/ 9259638.
www.miniereinvaltrompia.it
info@miniereinvaltrompia.it


 

Mostra permanente della cultura mineraria
"I luoghi, le persone, le cose"

Ospitata presso la Torre medioevale di Bovegno (località Castello), meglio conosciuta come "romana", la mostra costituisce la tappa propedeutica alla visita ai luoghi del ferro.
Essa documenta la vicenda del lavoro minerario locale. Ne evoca i luoghi del lavoro: attraverso esempi di cartografia mineraria e una breve rassegna fotografica, sono illustrate le quattro principali miniere della zona, viste sia esternamente che nei percorsi sotterranei. Ne evoca le persone hanno popolato i luoghi: fotografie storiche illustrano i momenti di lavoro nelle miniere, i volti e i gesti di uomini e donne da cui si evince la fatica quotidiana insieme al sapere tecnico acquisito di generazione in generazione. Infine ne evoca gli strumenti: gli attrezzi dei minatori, le lampade ad olio e successivamente a carburo che ne accompagnavano i passi, i telefoni che collegavano le gallerie con l'esterno. Tra gli oggetti esposti, spicca un'armatura cinquecentesca di scuola bresciana ottenuta in concessione dai Civici Musei di Arte e Storia della città.
Orari di visita: tutti i giorni su prenotazione, per gruppi di min. 10 persone;
domenica e festivi, dalle 15 alle 18.
Per informazioni: Agenzia Parco Minerario, p.zza Zanardelli, 1 - Bovegno (Bs). Tel. 030/ 9259638.
www.miniereinvaltrompia.it
info@miniereinvaltrompia.it


 

Miniera Marzoli di Pezzaze

La Miniera Marzoli di Pezzaze, costituita da banchi di siderite, fluorite e barite, si sviluppa tra i 544 e gli 800 metri s.l.m., su dieci livelli.
Le strutture esterne sono ubicate in un vallone tra le Valli di Avano e Cologne, in località Pezzazole. Il suo imbocco si trova vicino all'abitato del paese, cosa che la rende potenzialmente di facile fruizione da parte del pubblico. Inoltre, l'esistenza di un percorso esterno che collega l'imbocco con i forni di arrostimento permetterà la realizzazione di un interessante itinerario tra l'interno e l'esterno della miniera, che consentirà di valorizzare sia le strutture sotterranee che quelle esterne.
In corrispondenza del piazzale situato sopra la bocca dei forni, sarà ubicata la stazione principale della linea della monorotaia sospesa, che, dall'area suddetta occupata dai forni, giungerà al piazzale antistante l'imbocco della galleria; percorrerà un chilometro e trecento metri al suo interno, effettuando alcune fermate presso le vecchie coltivazioni di siderite, le coltivazioni superiori e quelle inferiori, per poi ritornare al punto di partenza.
Nel dicembre 1999, sono stati inaugurati l'apertura della galleria ed un allestimento temporaneo. Pur limitati nello sviluppo lineare, essi permettono ai visitatori, accompagnati da guide locali, di comprendere le principali fasi di lavorazione, come l'abbattimento a mano con pala meccanica, il caricamento del minerale sul carrello tramite tramoggia e la preparazione della "volata".
Caratteristica peculiare di questa galleria è la presenza diffusa dell'acqua, che scorre ai lati del camminamento, proveniente dal torrente Morina. Queste perdite sono alla base di alcuni suggestivi fenomeni calcarei, che si possono osservare alle pareti e sul soffitto della galleria.
Il Parco Minerario dispone di guide turistiche che guidano i visitatori alla scoperta delle caratteristiche naturalistiche e culturali di questo suggestivo ambiente. Per le scuole è prevista la possibilità di completare la visita alla miniera con laboratori didattici di approfondimento, differenziati in base alle fasce d'utenza, condotti da operatori specializzati in cultura materiale.

Orari di visita: dal 16/9 al 14/6, domenica e festivi dalle 14 alle 17;
dal 15 al 30/6, il sabato dalle 14 alle 17 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17;
dal 1/7 al 31/8, il mercoledì dalle 14 alle 18, il sabato dalle 14 alle 18, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.
Possibilità di visita tutti i giorni per gruppi di min. 15 persone, previa prenotazione.
Per informazioni: Agenzia Parco Minerario, p.zza Zanardelli, 1 - Bovegno (Bs). Tel. 030/ 9259638.
www.miniereinvaltrompia.it
info@miniereinvaltrompia.it


 


Sentiero dei Carbonai

Val Cavallina - Pezzaze

Ai limiti dell'abitato di Mondaro, frazione del Comune di Pezzaze, si snoda la Val Cavallina, percorribile attraverso un sentiero ombreggiato e fresco. L'ambiente è quello caratteristico della flora prealpina: frassini, noccioli, aceri di monte, carpini, ontani e castagni ne popolano i boschi, per lasciare il posto oltre gli 800 metri a faggi e abeti rossi.
Quando il sentiero inizia dolcemente a salire, ci si imbatte in una vecchia mola da mulino conficcata nel terreno, che dà il nome alla valletta laterale, sulla cui provenienza sono state formulate diverse e suggestive ipotesi.
Osservando il bosco, si possono osservare gli spiazzi dove veniva fabbricato il carbone di legna, detti aiài o iài. Essi sono facilmente riconoscibili poiché sopra la terra nera cresce soltanto erba. Nei pressi delle piazzole più grandi, sono visibili i resti delle abitazioni dei carbonai, che fungevano loro da alloggio dalla primavera all'autunno. Piccoli muriccioli a secco, collocati ai lati del sentiero, servivano per i purtantì che trasportavano carbone e legna per riposare e caricare il materiale sulle spalle.
Presso il Dosso del Corno, dove venivano chiamati a raccolta i boscaioli, si può ammirare il Monte Guglielmo e il Saltù de le Sèle, da cui scende una cascata.
L'intento del Comune di Pezzaze, in collaborazione con la Comunità Montana di Valle Trompia, è quello di attrezzare il sentiero e di documentare il taglio del bosco e la fabbricazione del carbone di legna attraverso pannelli illustrativi ed adeguate riproduzioni dei poiàt.

Per informazioni: Comune di Pezzaze, Via Caduti del lavoro - Pezzaze (Bs). Tel. 030/9220100.
segreteria_comune@pezzaze.it
www.comune.pezzaze.it


 



Forno fusorio di Tavernole sul Mella

E' situato a monte dell'abitato del paese, sul versante orografico sinistro della Valle. Documentato sin dal XV secolo, ha una struttura architettonica che risulta pressoché inalterata rispetto al secolo scorso, quando l'imprenditore Francesco Glisenti innovò le tecnologie in esso impiegate per produrre la ghisa e ne fece la tappa centrale del ciclo produttivo che, dalla miniera "Alfredo" di Bovegno, si concludeva negli stabilimenti di Villa e Carcina.
L'edificio principale ha un fronte di circa cinquanta metri e comprende i locali del forno, gli ambienti in cui si trovava il maglio del "pestalòppe" e dove aveva luogo il trattamento della ghisa dopo la fusione. La torre dell'altoforno di Tavernole è l'unica ad essersi conservata tra quelli esistenti in Valle Trompia, ed è una delle poche ancora esistenti in Italia. Tra l'edificio del forno ed il pendio della montagna, si trovano i numerosi "carbonili", dai quali il carbone di legna veniva trasportato al forno.
Nei pressi dell'opificio, come è facile evincere dalle mappe catastali, vi erano i cosiddetti "venali" e "medali": dall'esame delle antiche terminologie dialettali, i primi servivano come depositi della "vena" di ferro, ovvero del minerale ferroso estratto dalle miniere, mentre nei secondi si riponeva il ferro grezzo, o ghisa, prima che venisse lavorata nei cosiddetti "fuochi grossi".
Al 1980, risale anche il riconoscimento del forno fusorio da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali quale oggetto degno della tutela cui vanno soggette le "cose di interesse artistico e storico", secondo la Legge 1089 del 1939.
La sensibilità dimostrata dalla locale Soprintendenza consentì dunque di inoltrare la pratica, la prima che riguardasse - almeno nelle Province di Brescia, Cremona e Mantova - un monumento industriale.
Il Comune di Tavernole ha acquisito alla fine degli anni Novanta l'immobile e ne ha promosso la conservazione e valorizzazione. Il recupero dell'opificio è stato possibile grazie ai contributi della Regione Lombardia e dell'Unione Europea. L'operazione di restauro, condotta nel rispetto della struttura originale dell'edificio, e la realizzazione di poli museali cui il forno sarà a breve collegato fanno ben sperare a coloro che in passato ed ancora oggi si sono adoperati nello studio, nella ricerca, nella valorizzazione di quest'importante testimonianza della storia valtrumplina per una buona riuscita del futuro utilizzo del manufatto, che sarà pertinente alla sua originaria e peculiare finalità.

Per informazioni: Comunità Montana di Valle Trompia, Via Matteotti, 325 - Gardone V.T. (Bs). Tel. 030/8912493
cultura@cm.valletrompia.it
www.cm.valletrompia.it

Associazione Amici del Forno - 030920252 oppure 030920259;
Comune di Tavernole sul Mella: p.zza Martiri della Libertà, 1 - Tavernole S.M. (Bs). Tel. 030/920108.
www.itaka.net/BS/Tavernole_sul_Mella


 


Fucina Sanzogni di Sarezzo

E' l'ultimo opificio ad aver terminato la propria attività in valle. Vi si producevano vomeri per aratro, utilizzando vecchi pezzi di rotaie.
Abbandonato nel 1984, l'edificio è costituito da un grande salone in cui si trovavano quattro pesanti magli, collegati a ruote idrauliche che venivano mosse dall'acqua del canale posto a fianco della struttura.
I forni di riscaldo, utilizzati fino alla recente chiusura, funzionavano ad olio combustibile ed avevano sostituito le tradizionali fòrge a carbone.
Il recupero della fucina, promosso dal Comune di Sarezzo e dalla Comunità Montana di Valle Trompia, è ormai quasi ultimato.
Nell'autunno 2001 verrà inaugurata quale polo didattico-museale dell'Itinerario "La valle del ferro" del Sistema Museale. Ne costituirà la tappa dedicata alla lavorazione e rifinitura dei manufatti, documentata secondo moderni criteri e strumenti museografici, per la cui progettazione e realizzazione si sono affiancati architetti, storici, studiosi di cultura materiale ed archeologia industriale.
Museo sarà il contenitore stesso, entro cui sarà possibile muoversi ed osservare da vicino gli strumenti tradizionali ed apprenderne le tecnologie. Dei pannelli illustrativi integreranno la visita e forniranno ulteriori informazioni.
Sarà possibile usufruire delle guide locali, così come per le scuole di laboratori didattici condotti da operatori esperti in cultura materiale.

Per informazioni: Comunità Montana di Valle Trompia, Via Matteotti, 325 - Gardone V.T. (Bs). Tel. 030/8912493
cultura@cm.valletrompia.it - www.cm.valletrompia.it