Fucine


Bienno: "terra delle più grosse et popolate… qui ci sono quindici fusine dove si fabbricano scartate per getti e corsaletti, taglieri per far celate e morioni lamere, padelle, ranze, ramine di ferro et altre sorte di ferrarezza...".


G. da Lezze, Catastico Bresciano, 1609-1610


Il ferro estratto dalle miniere e fuso nei forni fusori, viene condotto alle fucine della Valle Camonica divise in grosse e minute: nelle prime il ferro diventa ghisa e nelle seconde diviene manufatto finito.
Oltre al carbone di legna per rendere incandescente il ferro, le fucine utilizzano l'acqua dei torrenti naturali per muovere i magli.
Sin dal 1300 le fucine camune producono utensili per l'agricoltura, per la casa e armi (schioppi a Bienno). Sotto la dominazione della Serenissima la Valle del Grigna fornisce in grande quantità ferro ed armi per le guerre dei Dogi. All'inizio del XVI secolo ad Edolo ed Angolo si fabbricano celate, corsaletti, gambali e a Bienno padelle, vanghe, badili e vomeri. Nel Catastico Bresciano di Giovanni da Lezze si legge che in Val Camonica nel 1609 ci sono ottanta fucine. Nel 1690 divengono settanta e nel 1776 le fucine grosse sono trentanove. Fino alla fine del XVIII secolo i prodotti camuni delle fucine vengono portati a Pisogne e, da qui, venduti nei diversi mercati. Ancora nel 1804 il vice-prefetto di Breno, Tadini-Oldofredi, dice che le fucine più "rimarcabili" sono quelle di Bienno e Malegno. Nel 1807 il Ministro della guerra vuol sapere quanti sono i ferri da maglio esistenti in Valle Camonica per produrre artiglieria. In Alta Valle, da Pontedilegno a Grevo, lavorano 31 magli e 21 fucine e la maggior concentrazione si trova a Sonico. La maggior produzione è a Edolo. La Bassa Valle, da Capodiponte a Pisogne, possiede 49 magli e la maggior concentrazione è a Bienno con 13 magli e 7 fucine. Pisogne ha 11 magli e 5 fucine. La produzione dell'intera Valle in un anno è di 160.200 pesi di ghisa per un totale di 79 magli e la qualità del ferro è giudicata perfetta. Le fucine presenti in Valle Camonica nel 1809 risultano essere ad : Angolo 3, Artogne 2, Bienno 10, Capodiponte 1, Cerveno 1, Ceto 1, Darfo 2, Malegno 8, Pisogne 2, Sonico 2. Verso la fine del XIX secolo abbiamo ancora 53 fucine in Valle Camonica di cui 24 a Bienno funzionanti con l'acqua del Grigna, incanalate nel Vaso Re, da cui escono soprattutto molle da carrozza, attrezzi agricoli e secchi da muratore. Oggi è ancora attiva la fucina Ballerini che lavora con un sistema a funzionamento idraulico.