"Dai boschi si cavano legne per far carboni di tre sorte, cioè di castagno, di paghera, et di romerso; il primo serve, et è buono per forni, et fucine, il secondo serve et è buono per far l'avvo, il terzo per esser carbon forte
per li forni".
G. da Lezze, Catastico Bresciano, 1609-1610
L'attività mineraria della Valle Camonica e quella di trasformazione del minerale sono intimamente legate all'ambiente fisico e naturale della Valle stessa, ricca da sempre di boschi ed acque.
I boschi della Valle Camonica sono necessari per la produzione di combustibile, utile e funzionale strumento per l'attività siderurgica e per il puntellamento delle miniere o l'estrazione del minerale, attraverso il riscaldamento della roccia.Per ottenere un quintale di carbone sono necessari cinque o sei quintali di legna. Il carbone viene preparato in montagna,attraverso il procedimento del "poiat",cioè del cumulo semisferico di legna coperto di frasche verdi e terra dove avviene la combustione che trasforma la legna in carbone. Il forno di Gratacasolo nel 1686-87 si ferma per due anni per la grande carestia di legna nel comune di Pisogne. Nella prima metà dell'800 l'attività metallurgica della Valle prevede l'utilizzo di oltre novemila tonnellate all'anno di carbone di legna, il che comporta un consistente depauperamento dei boschi camuni. Ancora nel XX secolo il carbone di legna prodotto localmente viene bruciato per far funzionare i forni.
L'acqua è l'altro elemento indispensabile per il funzionamento di tutte le attività di produzione del ferro nei forni e nelle fucine . L'acqua trasportata produce forza motrice tramite cascate artificiali; queste, precipitando con forza sulle pale di una ruota sottostante, la mettono in moto azionando magli, macine e, un tempo, anche segherie. E' quindi stata utilizzata nelle diverse epoche la ricca disponibilità di acqua del fiume Oglio e dei torrenti della Valle, incanalati in seriole o canali come il Vaso Re del torrente Grigna che attraversa i comuni di Bienno, Berzo inferiore ed Esine, per ottenere la forza motrice necessaria al funzionamento dei magli nelle fucine e dei pestaloppe nei forni.